Il sudest asiatico è una meta ottima per essere visita tutto l’anno, o quasi… C’è infatti un periodo che non è molto adatto a viaggiare nella fascia che va dal nord della Thailandia al Vietnam, coinvolgendo in pieno il Laos settentrionale. Stiamo parlando di un arco di tempo all’incirca tra febbraio e aprile, la cosiddetta burning season ossia il periodo in cui i contadini delle comunità locali bruciano campi e foreste per preparare nuove aree coltivabili.
Cos’è la burning season
Si tratta del periodo in cui le popolazioni locali, soprattutto quelle di montagne come i Karen e gli Hmong, praticano la tecnica agricola conosciuta come “taglia e brucia”. Bruciando residui di raccolto e vegetazione, i terreni vengono ripuliti e si aumenta temporaneamente la fertilità grazie alla cenere. Nonostante sia storicamente una pratica di sussistenza, si sta diffondendo l’uso di praticarla per convertire intere aree a produzioni agricole commerciali.
Gli aspetti negativi di queste pratiche agricole sono molti: si va da forti concentrazioni di PM2.5, ben sopra i limiti massimi suggeriti dall’Organizzazione Mondiale della sanità, fino all’emissione di gas serra ed alla perdita di biodiversità. Inutile dire come questo fenomeno porti ad un peggioramento delle condizioni di salute della popolazione, con frequenti picchi di afflussi negli ospedali e nei presidi sanitari delle zone interessante.


Viaggiare durante questo periodo
La burning season colpisce direttamente il settore turistico, portando ad un calo del numero di visitatori e relative perdite economiche. In Laos, dove avviene tra febbraio ed aprile con il suo punto massimo a marzo, viene coinvolta la parte settentrionale del paese, la stessa che ospite alcune delle attrazioni più interessanti come la mistica Luang Prabang, con la thailandese Chiang Mai una delle zone più soggette ai fumi, oppure la misteriosa Piana delle giare.
Certo viaggiare durante la burning season non è impossibile, tuttavia si potrebbe non godere delle condizioni migliori per apprezzare il paese. La scarsa qualità dell’aria, la limitata visibilità e la difficoltà nel compiere attività all’aria aperta come il trekking, l’esplorazione in bicicletta o il kayak, rendono questo periodo non molto consigliato per la scoperta del Laos del nord e dei suoi meravigliosi paesaggi. Il problema non si presenta invece nel centro e nel sud.
Il sudest asiatico e il problema degli incendi
Come detto, il fenomeno interessa un po’ tutto il sudest asiatico, ma con intensità diversa. Se nel Laos e nella Thailandia settentrionale, nonché in Birmania anche se in misura minore, può portare a rivedere i piani di viaggio, in Vietnam e Cambogia le situazioni di disagio sono sporadiche e concentrate. Ci sono poi delle situazioni limite come ad esempio l’Indonesia che vede una vera e propria emergenza in termini di emissioni globali e perdita di biodiversità.
A complicare la situazione relativa a questa pratica di agricoltura tradizionale, è il cambiamento climatico. Nel sudest asiatico le stagioni secche stanno diventando infatti più lunghe e intense, rendendo il suolo più arido e gli incendi più difficili da controllare. La burning season coincide per ovvie ragioni con la stagione più calda dell’anno, già di per sé non la migliore per viaggiare nel sudest asiatico. Soprattutto per chi soffre temperature elevate.
Tornando alla nostra domanda iniziale, è impossibile viaggiare in Laos durante la burning season? Come anticipato, non è impossibile ma è un periodo per il tuo viaggio che ti sconsigliamo, a meno che questo non sia l’unico momento dell’anno in cui puoi viaggiare in Laos. Un vero peccato non poter ammirare questo meraviglioso angolo di sudest asiatico in tutta la sua bellezza naturale.