Il Laos e la plastica, un disastro ecologico

smaltimento dei rifiuti plastici in laos

Il Laos è un paese in pieno sviluppo sia economico che demografico, il che se da un lato significa un miglioramento di vita per la sua popolazione, dall’altro pone il paese di fronte a nuovi problemi, uno su tutti quello ecologico, a partire dallo smaltimento dei rifiuti ed in particolare della plastica.

Il Laos non ha le infrastrutture dei paesi vicini e le discariche, in tutto il territorio nazionale, sono solo cinque situate a Vientiane (questa costruita e gestita da una società giapponese), Luang Prabang, Thakhek, Savannakhet e Pakse, costringendo le autorità a mandare rifiuti in paesi come il Vietnam o la Cina per il loro trattamento.

Lo smaltimento dei rifiuti in Laos

Il grosso problema dello smaltimento rifiuti laotiani è quello della raccolta, nella stessa capitale Vientiane quasi la metà dei rifiuti non viene raccolto dagli addetti municipali, ma bruciato o interrato. Nella capitale inoltre non ci sono cestini per la raccolta differenziata negli spazi pubblici, complicando sin dall’origine la gestione dello smaltimento. Ben diversa invece la situazione a Luang Prabang, un modello per il resto del paese grazie alla sua pulizia dovuta alla presenza di cestini nei luoghi pubblici, all’effettiva raccolta dell’immondizia dalle strade e dal coinvolgimento della popolazione nella salvaguardia della propria città.

La plastica non è un problema solo urbano, gli effetti del suo mancato smaltimento toccano anche uno degli ambienti naturali del Laos, ossia il fiume Mekong. Già sottoposto a diverse minacce quali il cambiamento climatico, scarichi di fabbriche inquinanti e costruzione di dighe, la “madre di tutte le acque” è infatti oggi sotto osservazione da parte degli esperti per quanto riguarda l’inquinamento da materie plastiche. Circa 60 milioni di persone lungo tutto il suo corso vivono grazie al Mekong, una vita sempre quella più difficile, proprio come accade all’ecosistema del fiume a partire dai celebri delfini dell’Irrawaddy.

Il problema culturale della plastica

Quello della plastica non è solo ambientale, ma anche un problema culturale. L’uso (e l’abuso) di plastica sono infatti visti da molti laotiani, soprattutto nelle campagne, come la certificazione dell’avvenuto miglioramento delle condizioni economiche in cui si trovano. Per esempio tra i piccoli commercianti la plastica rappresenta una comodità ed un lusso che possono permettersi di offrire al cliente, tanto che il rifiuto di un sacchetto di plastica potrebbe risultare offensivo. Come spesso accade in Asia, il denaro ha una potente funzione nello stabilire ruoli e gerarchie sociali, da qui il delicato equilibrio tra offerta e rifiuto.

Tuttavia il problema ecologico legato allo smaltimento rifiuti è sempre più presente in Laos, attirando sempre più l’attenzione di organizzazioni non governative locali ed internazionali. Tra queste si possono citare Zero Waste Laos oppure Green Vientiane che da anni tenta di ridurre la cultura della plastica monouso e di diffondere l’uso di sacchetti riutilizzabili. Per il successo delle loro campagne, i membri di Green Vientiane si appoggiano ai negozi, alle autorità di villaggio, alle scuole ed anche ai templi, cosa che non deve stupire data l’enorme importanza dei monaci buddhisti all’interno della società laotiana.

Il rapporto tra buddhismo e plastica è molto interessante, visto che le attività religiose sono tra i momenti in cui maggiore è l’accumulo di rifiuti in plastica. Il buddhismo in Laos è fortemente intrecciato con le pratiche animiste, ancora molto sentite dalla popolazione, parte della quella è in realtà ufficialmente animista. I laotiani credono nella presenza degli spiriti, a cui vengono fatte offerte in cibo, spesso avvolto nella plastica a differenza di quanto avveniva in passato dove gli alimenti erano avvolti in foglie di banano. Tutto ciò porta a nuove esigenze ecologiche anche in campo religioso.

Di fronte ai nuovi problemi del paese causati dal progresso, le autorità tentano di dare delle risposte sebbene ad oggi il livello sia ancora quello della presa di coscienza. Non esistono infatti in Laos, né a livello municipale né a livello nazionale, regolamentazioni che disciplinino il settore dello smaltimento dei rifiuti, tanto che è stato chiesto aiuto al governo coreano per l’implementazione delle leggi del settore e la formazione nella gestione dello smaltimento. Altro settore in cui le autorità sono attive è quello del monitoraggio della qualità dell’aria per combattere l’inquinamento da smog dovuto al bruciare i rifiuti.

Il Laos si trova dunque di fronte ad un problema comune ad altri paesi ma forse con meno strumenti per poterlo gestire. La plastica è quindi per il Laos un emblema della necessità di un cambiamento che sia anche culturale oltre che economico, evitando così di fare gli errori compiuti da altri.

Il progresso nasconde molte insidie ed i laotiani lo stanno scoprendo, l’esigenza di sostenibilità si fa così strada anche in uno dei paesi più remoti dell’Asia, segno che il problema ambientale è davvero globale ed interessa assolutamente tutti.

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