L’antico nome del Laos era LanXangHomKhao (ລ້ານຊ້າງຂາວຂາວ) che letteralmente significa “il paese del milione di elefanti e dell’ombrello bianco”. Detto questo non è difficile capire l’importanza che questo animale ha sempre avuto nel Sud-Est asiatico. Per il popolo laotiano l’elefante, ben presente nella mitologia locale, è sempre stato un importante aiuto nei lavori agricoli, diffuso e rispettato, tuttavia oggi le cose sono purtroppo cambiate.
Il numero dei pachidermi si è infatti notevolmente ridotto, passando dal milione di un tempo alle poche centinaia di oggi.
Gli elefanti in Laos
Le ragioni che hanno reso l’elefante una specie in pericolo sono diverse, ma sono tuttavia tutte riconducibili all’ingresso del Laos nella modernità. La necessità di guadagnare, visto il mutato stile di vita, ha portato molti laotiani a sfruttare eccessivamente gli elefanti, nei lavori agricoli ma soprattutto nella redditizia industria del legname. Gli animali sono sfruttati senza sosta, sette giorni su sette, al punto da essere troppo stanchi per riprodursi, senza contare i possibili incidenti a cui vanno incontro. Ma gli elefanti sono anche vittime di bracconaggio e della distruzione del loro habitat naturale per via dell’espansione urbana e della deforestazione a fini agricoli.
Segnali positivi vengono tuttavia dalla crescente consapevolezza di quanto sia necessario difendere questa vera e propria icona del Laos. Nel paese, ma anche nel resto del Sud-Est asiatico, ci sono oggi diverse assocazioni che si occupano di elefanti, tra cui l’Elephant Valley Project in Cambogia.
Restando in Laos di particolare interesse è l’ElephantConservation Center, sezione laotiana di ElefantAsia. Questa ONG oltre ad occuparsi degli elefanti bisogni di cure ed assistenza ha dato il via, nel 2006, a quello che nel tempo è diventato un appuntamento imperdibile per gli amanti di questo animale: il Festival dell’Elefante.
Il Festival degli elefanti
Sebbene i fondatori del festival degli elefanti abbiano dal 2012 ceduto ad altri il compito dell’organizzazione, l’evento si svolge con cadenza annuale arrivando ad ospitare nelle ultime edizioni circa 80.000 visitatori. Anche nel 2015 la manifestazione si terrà come sempre a metà febbraio, per l’esatezza dal 10 al 15 febbraio. A partire dal 2012 il festival si tiene in una delle regioni laotiane più legate all’elefante: la provincia di Sayabouly, situata tra Luang Prabang ed il confine con la Thailandia. Questa parte di Laos ospita ancora oggi il maggior numero di elefanti del paese, ed i suoi abitanti sono famosi per l’abilità nel gestire questi pachidermi, ritenuti sacri.
Il festival è una vera e propria fiera dell’elefante!Dopo una cerimonia d’apertura circa 50 elefanti, passano sotto ad un arco di bambù, sfilando per le strade della piccola cittadina. In seguito sono lavati e benedetti dai monaci mentre gli spettatori compiono il rito del baci; al termine viene infine eletto l’”elefante dell’anno”.
Per tutta la durata del festival degli elefanti si susseguono cerimonie, processioni e altre attrazioni che vedono al centro l’elefante, il tutto accompagnato da un grande mercato dove si possono trovare molti prodotti locali, sia laotiani che provenienti dalla vicina Thailandia. Ma il festival degli elefanti offre anche molto altro. L’origine della manifestazione era infatti nella volontà di sottolineare il bisogno di agire per la difesa dell’elefante in quanto parte vivente della cultura laotiana, nonché importante attore nell’ecosistema del Laos. Si tratta quindi di una festa lunga due giorni dove al divertimento si accompagna la consapevolezza, davvero un’occasione da non perdere se si vuole conoscere meglio la vita degli elefanti, la loro importanza nella vita del popolo laotiano ed anche i cambiamenti che stanno interessando il Laos contemporaneo.