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Quando si parla di Triangolo d’oro subito il pensiero corre ai campi di oppio birmani, coltivazioni spesso gestite dalle numerose milizie armate locali. Non è un caso che entrare via terra in Birmania potrebbe a volte risultare molto difficile per i cittadini stranieri.
Nella sua parte laotiana il Triangolo d’oro è idealmente inserito nella provincia di Bokeo. Una zona difficile che potrebbe regalare diverse soddisfazioni agli amanti dei viaggi avventurosi, ed in Laos di avventura non ne manca di certo. Vediamo quali sono i punti di confine laotiani all’interno del Triangolo d’oro.
Huai Xay
Basta dare un’occhiata in rete e ci accorgeremo subito che questo è il punto di confine laotiano più attraversato all’interno del Triangolo d’oro. Si trova infatti sul classico itinerario percorso da coloro che vogliono raggiungere Luang Prabang provenendo dalla Thailandia.
Sul lato thailandese troverai Chiang Khong da dove potrai attraversare il confine sia via terra, grazie ad un ponte, che in barca.
La maggior parte dei viaggiatori decide solitamente di farlo in barca per raggiungere direttamente Luang Prabang navigando sul Mekong, oppure a Pak Beng per dirigersi poi verso Luang Namtha,
Ton Pheung
Fino a qui tutto bene, ma saliamo il confine verso nord inizia il vero far-west del Triangolo d’oro. Il fatto di trovarsi all’interno di una zona economica speciale, ha dato a Ton Pheung il soprannome di Jungle Vegas. Non è un caso che l’attrazione più importante sia l’enorme struttura del complesso di casinò Kings Romans.
Attraversando il confine in barca si arriva invece in un mondo del tutto diverso: la thailandese Chiang Sen, antica capitale di un regno locale ed oggi sonnolenta con parti di templi sparse praticamente ovunque, per chi cerca una Thailandia davvero poco turistica.
Van Pak Len
Risaliamo ulteriormente il Mekong ed arriviamo veramente nella terra di nessuno, dove anche il governo laotiano fatica a controllare le imprese, a volte vere bande criminali, che si spartiscono gli affari nella zona economica speciale.
Anche qui il confine con la Thailandia si attraversa in barca, ma invece di una sonnolenta capitale ci troviamo di fronte a Sop Ruak, dove nello stesso punto si toccano Thailandia, Laos e Myanmar. Personalmente lo ritengo un luogo molto sopravvalutato, giusto una tappa per ogni tour che affronti il Triangolo d’oro, a metà stra tra Tachilek e Chiang Saen.
Il confine con la Birmania
Fin qui i confini nel Triangolo d’oro tra Laos e Thailandia, ma ce ne sono anche alcuni che portano in Myanmar. In rete le informazioni non sono molto utili, tutte frutto di copie e incolla. Nella zona di Ton Pheung ci dovrebbero essere il punto di confine di Samliemkham (che rilascia visto all’arrivo) e quello di Meuang mom (che non lo rilascia), in entrambi i casi non si può usare l’e-visa laotiano.
Assente dai siti governativi il punto di confine di Xieng Kok, più a nord verso Luang Namtha, dove si attraverserebbe il recentemente costruito ponte dell’amicizia tra Laos e Myanmar.
Insomma, se cerchi una vacanza avventurosa, il Triangolo d’oro fa al caso tuo.