Il rapporto tra il Laos e gli elefanti è profondo e antico. L’attuale Laos ha le sue radici nel Regno di LanXanHomKhao (fondato nel XV secolo) che significa proprio regno del milione di elefanti (e del parasole bianco). Oggi, tuttavia, le condizioni degli elefanti laotiani non sono buone, al punto che questo animale rischia l’estinzione. Tradizionalmente catturati ed addomesticati per compiere lavori pesanti oggi gli elefanti sono in pericolo a causa del disboscamento e della costruzione di nuove infrastrutture. Allo stato attuale si contano in Laos circa 450 elefanti in cattività e circa 400 allo stato libero.
Inoltre, il divieto imposto dalle autorità alla cattura degli elefanti selvatici, ha notevolmente ridotto il numero degli animali utilizzabili per i lavori in cui sono impiegati, portando allo sfruttamento intensivo di quelli rimasti. Per porre un rimedio il governo laotiano, insieme ad altre organizzazioni, cerca di intervenire attraverso la creazione di aree e centri dedicati alla salvaguardia di questi animali. Come deciso in un importante convegno tenutosi nel 2008 che ha dettato le linee guida per la protezione dell’elefante in Laos. Oggi la maggior presenza di elefanti allo stato brado si ha nella zona di Khammouane, nel Laos centrale.
Gli elefanti a Xayaboury
Altra zona dove si trovano numerosi elefanti, ma in questo caso in maggior parte addomesticati, è la provincia settentrionale di Sainyabuli, confinante con la Thailandia. Proprio nella capitale di questa provincia, Xayaboury, si tiene ogni anno una festa in cui viene celebrato questo animale, che la cultura laotiana ritiene sacro. Organizzata per la prima volta nel 2006 dall’ONG ElefantAsia, dal 2012 questa manifestazione si svolge come detto a Xayaboury, dove per tre giorni decine di elefanti sfilano in una cornice ricca di iniziative, tra cui cerimonie in abiti tradizionali allestite dalle varie minoranze etniche della regione.
Oggi la festa è gestita dalle autorità laotiane ma resta intatto il suo spirito, ossia quello di riavvicinare il popolo laotiano a questo animale così importante nella storia e nella cultura del paese, permettendo quindi di conoscere meglio gli elefanti, le persone che se ne occupano e tutto quello che riguarda la loro vita ed il loro impiego. Sicuramente una manifestazione importante anche per quanto riguarda la presa di coscienza verso un problema reale: l’estinzione di una specie animale in pericolo. Un evento che unisce la consapevolezza alla gioia.
Parlando di consapevolezza non si può non citare la “marcia degli elefanti” che si è tenuta nello scorso autunno. Il 27 ottobre una colonna di elefanti è partita da Pak Lay per raggiungere, dopo oltre 600km, Luang Prabang il 9 dicembre. Organizzata anche stavolta da ElefantAsia, l’iniziativa aveva lo scopo sia di celebrare il ventennale dell’ammissione di Luang Prabang tra i patrimoni dell’UNESCO, sia di continuare nell’opera di sensibilizzazione verso il futuro di questi animali in Laos, insegnando inoltre agli abitanti dei villaggi attraversati il valore dell’ecoturismo e le alternative allo sfruttamento degli elefanti.
Se volete dare una mano nella difesa e nella salvagaurdia degli elefanti, un buon inizio è visitare il sito di ElefantAsia dove troverete numerose informazioni, oppure visitare un centro specializzato. A Luang Prabang esiste l’Elephant Village, nella zona di Ban Xieng Lom mentre a Xayaboury si può trovare l’ElephantConservation Center nella riserva di Nam Tien. Nella stessa provincia si trova l’Area Nazionale Protetta di Nam Pouy mentre vicino a Vientiane il classico luogo dove ammirare gli elefanti è il villaggio di Ba Na, oppure potete fare ecoturismo nella provincia di Khammouane.
Non aspettate oltre, gli elefanti vi aspettano ed hanno bisogno di voi.