Uno dei modi migliori per innamorarsi del Laos, è sicuramente quello di immergersi nelle nebbie della sua Storia. Come ben sanno i lettori di TuttoLaos, affrontare le vicende del passato laotiano non è semplice. Non esistono archivi e quasi nessun tipo di ricerca storica precedente la colonizzazione francese, il clima non ha aiutato distruggendo le costruzioni spesso in legno e le continue invasioni a cui il Laos è spesso stato soggetto hanno fatto il resto.
Per tutti questi motivi, puntualmente la Storia del Laos sfuma nella leggenda, creando una dimensione sognante in cui si muovono i protagonisti della Storia del Laos: come Khun Borom.
Khun Borom e la nascita del Laos
In un tempo antico il celeste Taen, divinità del cielo, voleva aiutare le popolazioni non civilizzate che vivevano nella regione di Muang Lum (secondo alcuni Muang Thun ossia l’odierna Dien Bien Phu), mandando alcune raccomandazioni riguardanti il cibo e le offerte al cielo. Le istruzioni rimasero disattese, Taen mandò due messaggeri ma inutilmente, a questo punto la divinità del cielo decise di sterminare le popolazioni incivili mandando un diluvio ad allagare la regione. Tre dei capi delle popolazioni inondante si pentirono e vennero portati in cielo con le loro famiglie, fino a che non chiesero di tornare alle loro case.
Taen rimandò gli uomini sulla terra, accompagnati da un bufalo che li avrebbe aiutati a coltivare la terra. Una volta arata la terra e pronta la coltivazione del riso, il bufalo morì e dalle sue narici nacque una zucca dal cui interno giungevano dei rumori, gli uomini bucarono la zucca con un ferro ardente e ne videro uscire una moltitudine di uomini dalla pelle scura, da un altro buco aperto invece con uno scalpello nacquero uomini dalla pelle chiara. Perché la zucca (secondo alcune versioni più zucche) si svuotasse ci vollero tre giorni: era nato il popolo thai. A quel punto Taen mandò suo figlio Khun Borom come sovrano civilizzatore.
Khun Borom regnò per 25 anni nel VII sec. insegnando la condotta morale, la costruzione degli edifici, la coltivazione della terra e la pratica delle arti. Alla sua morte divise il regno tra i suoi sette figli, mandando ognuno di loro a governare una parte del mondo dopo avere stretto accordi di collaborazione reciproca. In realtà il mondo a cui si riferisce la leggenda è una regione compresa tra il Laos, il Vietnam, la Thailandia, la Birmania e lo Yunnan cinese. Nel nord del Laos, in quella che diventerà poi Luang Prabang, giunse come sovrano Khun Lo, ancora oggi ritenuto padre della nazione e capostipite della dinastia regnante del Laos.
Le versioni della leggenda
In realtà le versioni di questa leggenda sono molte, alcune prevedono il sacrificio di una coppia di anziani servitori di Khun Borom, Phou Nheu and Nha Nheu, morti per liberare il sole dal viticcio che lo stava oscurando. Oggi questa coppia di eroici vecchietti sono gli spiriti guardiani di Luang Prabang, venendo venerati presso il Wat Visoun, il tempio costruito per ospitare il Phra Bang, sacro simbolo del Laos. La leggenda di Khun Borom, inoltre si intreccia con un altro mito di fondazione relativo alla casa regnante, secondo cui il capostipite reale sarebbe stato invece un naga, divinità dei fiumi convertita al buddhismo.
Quella del naga è una figura ancora oggi molto presente nella cultura laotiana, la si può ritrovare praticamente in qualunque forma d’espressione artistica, compresa la tessitura. Non sarà nemmeno insolito trovare dei naga tatuati sul corpo dei monaci buddhisti, fu infatti un naga a proteggere il Buddha durante un temporale. Il naga ben rappresenta l’influenza indiana nel sudest asiatico, tanto che il Mekong è chiamato anche fiume dei nove naga, ossia i figli nati dall’unione della divinità protettrice del Mekong ed una donna umana. E non andrebbe dimenticato che il naga è nemico di Garuda, simbolo della Thailandia.
La leggenda di Khun Borom ci dice molto della Storia del Laos, gli uomini usciti dalla pelle scura sarebbero infatti i lao theung, i lao delle colline, mentre quelli con la pelle chiara i progenitori dei lao loum, ossia i lao delle pianure. Secondo alcuni studiosi la leggenda contiene delle venature razziste, in quanto codificata dai lao loum per giustificare il loro appropriarsi delle terre fertili, spingendo i lao theung verso le colline; una questione quella etnica che rappresenta uno dei grandi nodi della cultura e della Storia del Laos. Infine è degno sottolineare come secondo alcuni Thaen sarebbe stato il sovrano thai di Nanzhao, nello Yunnan.
In conclusione andare alla scoperta delle leggende laotiana permette di conoscere meglio della Storia di questo paese, una Storia che giunge da direzioni diverse e da luoghi lontani come Dien Bien Phu e Angkor Borei, luogo ritenuto essere la culla della più antica civiltà del sudest asiatico.