Forse ai più il nome di Mattie Do non dice molto, ma gli appassionati di cinema potrebbero conoscerla, soprattutto se appassionati di cinema indipendente ed un po’ underground. Mattie Do è un’altra figlia dell’emigrazione laotiana, nata a Los Angeles e tornata a vivere a Vientiane nel 2010 insieme a suo marito. Ma soprattutto questa intraprendente ragazza è, come ama definirsi, la prima regista di film horror in Laos. La notizia è che il suo secondo film, Dearest sister, finanziato con una raccolta fondi on line, ha trovato un distributore ed uscirà nelle sale nel 2016.
La storia di Mattie Do
Cresciuta nel mondo del cinema come truccatrice, l’avventura di Mattie come regista nasce nel 2010, quando la coppia si trasferisce in Laos per prendersi cura del padre di lei, tornato nel paese natale una volta pensionato. Qui la giovane lao-americana realizza nel 2012 il suo primo film, Chanthaly, con un budget estremamente ridotto, una coppia di attori ed un cane. La location di questa prima opera, ovviamente un horror, è la stessa casa di Mattie ed i mezzi sono poco più che amatoriali; il risultato è un successo che nessuno prevedeva. Chanthaly viene proiettato al Luang Prabang Film Festival, dove il pubblico laotiano vede per la prima volta un film dell’orrore girato nella sua lingua. Dal Laos il film si diffonde per tutto il mondo, arrivando fino al Fantastic Fest di Austin, in Texas. Mattie, incoraggiata dal successo, non si ferma e si lancia nella ricerca di fondi per il suo nuovo progetto: ນ້ອງຮັກ (Nong Hak), in inglese Dearest sister, lanciando una raccolta fondi sul web. Oggi questo film è una realtà, grazie a Raven Banner Entertainment e XYZ Films che ne hanno acquisito i diritti.
I film di Mattie
Nei suoi film Mattie parte dalle tradizioni laotiane ricche di spiriti, e di numeri del lotto, per riflettere sulle condizioni della società del paese in cui vive, in particolare per quanto riguarda le donne. Chanthaly prendeva in esame il ruolo femminile nella famiglia patriarcale laotiana, mentre il nuovo film affronta il tema più ampio della donna in una società classista.
Nong Hak tocca anche un tema molto delicato come il matrimonio tra laotiani e stranieri, per superare la censura Mattie ha coinvolto il Dipartimento del Cinema in tutte le fasi di realizzazione del film, sceneggiatura compresa. Per la giovane cineasta e per suo marito, fondamentale è stato l’incontro con AnousoneSirisackda di Lao Art Media. Nelle sue interviste Mattie racconta di una scena cinematografica laotiana molto unita, dove i pochi registi del paese si aiutano a vicenda prestandosi gli strumenti e supportandosi a vicenda, visto che le condizioni per girare un film in Laos non sono sempre ottimali a causa della difficoltà nel reperire il materiale adatto. Durante le riprese di Chanthaly la rottura di due lampadine rese necessario lavorare con mezzi di fortuna in attesa che le nuove arrivassero da Bangkok.
Per avere più sangue
La fama di Mattie e della sua raccolta fondi, come dice lei per avere più sangue, ha presto valicato i confini del Laos, al punto che nel 2014 è stata tra i dieci registi invitati a Cannes nell’ambito del programma La FabriquedesCinémasdu monde.
Ma la nostra regista non ha nessuna intenzione di fermarsi: ha recitato in un film di new wave laotiana e, con il marito, lavorato ai sottotitoli per le pellicole di altri registi. Nel 2016, come detto, Dearest sister uscirà nelle sale internazionali come produzione lao-franco-estone, a conferma di una giovane cultura laotiana in grande fermento.