Non sono molti, per non dire che sono decisamente pochi, i libri scritti in italiano riguardanti il Laos. Al di là infatti delle guide turistiche e qualche diario di viaggio in questa parte del mondo mancano veri e propri libri di cui il Laos è l’ambientazione e/o il protagonista. Una di queste eccezioni è però data sicuramente da Asce di Guerra il libro uscito nel 2000 e scritto a più mani dagli autori che si riuniscono sotto il nome di Wu Ming e Vitaliano Ravagli il quale ne è l’autore ma soprattutto uno dei personaggi principali di questa storia che si snoda dalla resistenza partigiana italiana fino ad arrivare alla guerra d’Indocina.
La storia di Asce di Guerra
Le storie sono asce di guerra da disseppellire. Questa è una delle frasi che ricorre più volte nel libro e che chiude anche la narrazione. Asce di Guerra è basato su una storia vera. È quella di Vitaliano Ravagli che era ragazzino, nel 1944, in una Emilia Romagna da liberare da tedeschi e fascisti.
Il libro, o meglio l’oggetto narrativo come viene definito dai Wu Ming, corre su 3 piani sfalsati che andranno ad unirsi nella seconda parte del libro stesso. Il libro risulta interessante, pieno di spunti storici e sociali su come siano andate le cose dopo che i partigiani furono costretti ad abbassare le armi, su come molti fascisti se la cavarono, grazie alle amnistie, e sulla fine di molti partigiani che grazie alle connessioni del partito comunista finirono per andare a vivere al di là della cortina di ferro. In questo contesto corre la storia di Vitaliano Ravagli che finisce parecchio più in là della cortina di ferro, direttamente in Laos, all’epoca dilaniato dalla guerra contro i colonialisti francesi.
Forse il punto debole del libro è il nodo che va ad unire i vari piani narrativi che, nonostante un forte lavoro di contestualizzazione, risulta comunque debole, quasi sfilacciato. Rimane tuttavia l’eccezionale testimonianza di Vitaliano Ravagli, definito nel libro il partigiano viet cong, e dei suoi 2 viaggi alla volta del lato laotiano della guerra d’Indocina (siamo ancora lontani dalla definizione di guerra del Vietnam). Dalla guerra nella giungla del Laos emergono come fantasmi le storie di stranieri, il Ravagli non era l’unico non asiatico, che finirono per vie traverse e quasi misteriose a combattere a fianco dei viet cong. Testimonianza unica, raccontata da un personaggio con una vita al di fuori del comune e che ci restituisce un punto di vista direttamente da dentro di una delle pagine più buie delle guerre in sud est asiatico.
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Qualche curiosità a margine
I vari personaggi raccontati nel libro sono quasi tutti realmente esistiti, i Wu Ming useranno i tratti caratteriali di Ravagli per dipingere uno dei protagonisti di un altro libro sempre dedicato al mondo dei partigiani il cui titolo è semplicemente un numero “54” anno in cui si svolgono i fatti raccontati. A questo link invece uno spezzone di una intervista a Vitaliano Ravagli.