Per molti versi il Laos è ancora un paese quasi sconosciuto. Nonostante si sia recentemente aperto al mondo esterno, le sue vicende soprattutto recenti sono ancora poco note. I libri in commercio non sono molti, per di più buona parte di essi si rifà alle esplorazioni del periodo coloniale. Per questo un libro come Bamboo palace di ChristoperKremmer, nonostante risalga a più di dieci anni fa, risulta assolutamente fondamentale. Il tema trattato dall’autore è spinoso ed il taglio forse un po’ troppo nostalgico, ma il Laos è descritto magistralmente.
Kremmer è un giornalista australiano che si è occupato a più riprese del sudest asiatico. Questo libro nasce mentre è impegnato come corrispondente dal Vietnam, quando si appassiona ad un mistero che potrebbe costargli molto caro, vale a dire la sorte della famiglia reale dopo la presa del potere da parte dei comunisti del Pathet Lao. Dopo la rivoluzione del 1975 il Laos si è chiuso dietro una cortina di bambù, proprio quella cortina che l’autore tenta di bucare, regalandoci un’opera avvincente.
Il libro Bamboo Palace
Bamboo palace è il resoconto del viaggio che Kremmer fa in Laos per scoprire cosa è accaduto alla famiglia reale, non fermandosi di fronte a nulla, rischiando a più riprese di trovarsi di fronte all’ira di qualche importante funzionario di partito. Il quadro che emerge è quello di una retorica governativa dietro cui si cela una realtà ben diversa. In un periodo in cui tutto il sudest asiatico vede impennare il prodotto interno lordo, il popolo laotiano è alle prese con ristrettezze e mancanze di ogni tipo, segno delle fallimentari politiche governative.
Oltre alla toccante storia del re SavangVatthana e della regina Khamphoui, chiusi in prigionia nel loro bamboo palace, ossia la baracca di un campo di prigionia nel lontano nordest laotiano confinante con il Vietnam, il grande pregio di questo libro è di portarci a toccare con mano la quotidianità del popolo lao. Nel corso della sua inchiesta, l’autore incontra numerose persone delle quali racconta la storia, su tutte il filo conduttore del libro: il colonnello Khamphan Thammakhanty, colui che lo guiderà nella scoperta dei misteri del Laos.
L’esperienza dell’autore
Leggendo l’opera di Kremmer non solo si potrà fare un viaggio nel tempo, dal Regno del milione di elefanti e dell’ombrello bianco fino alla Repubblica popolare democratica, ma anche un vero e proprio viaggio nel Laos più inaccessibile e complicato. Le ricerche della famiglia reale partono da Luang Prabang, continuano a Vientiane e si concludono a Vieng Xai, nei pressi di Xam Neua. In queste remote foreste il Pathet Lao si nascose dai bombardamenti americani, creando una comunità che viveva nelle grotte.
In ogni città l’autore partecipa alla vita quotidiana permettendoci di entrare con lui nell’intimità dei laotiani, osservando il paese da un’angolazione difficile da trovare per il turista. Il libro è davvero un concentrato di storia, antropologia, psicologia e molto altro, uno strumento utilissimo per chi voglia migliorare la sua conoscenza del Laos, andando oltre le rotte tradizionali e qualche luogo comune di troppo. Quello che emerge è la forza del popolo laotiano alle prese con la sua cattiva sorte.
Il libro è anche un atto d’accusa con il quale Kremmer sottolinea il fallimento di un regime che non ha saputo gestire l’economia ed ogni altro aspetto della vita del paese. Il finale dell’opera introduce il lettore anche alla diaspora laotiana negli Stati Uniti, con le ultime pagine ambientate a Portland, dove Khamphan ha potuto ritrovare la sua famiglia dopo lunghi anni di prigionia, quella stessa prigionia in cui il re è morto, così come il suo erede, mentre la regina è uscita dalla Storia una volta trasferita in un altro campo.
Un libro dalle molteplici letture, che non potrà fare a meno di commuovere il lettore e che farà farà entrare il Laos nel cuore. Non esitate, partite alla scoperta di questo meraviglioso paese.
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